Tra la vita reale e quella online

5 minuti

“Gli uomini sono diventati gli strumenti dei loro stessi strumenti.”

Henry David Thoreau

Un mondo online

C’è da ammettere che la nostra vita è diventata molto più semplice sotto certi aspetti, le comunicazioni in tempo reale ci hanno permesso di migliorare le informazioni, il collegamento con una connessione globale offre migliori opportunità di lavoro e un perfezionamento notevole per le aziende, che possono crescere e assumere professionisti da ogni parte del globo.

Ma a che prezzo stiamo pagando tutto questo?

Siamo tutti connessi, possiamo avere contatti in ogni parte del mondo, parlare e interagire con persone che si trovano con fusi orari diversi dai nostri, avere notizie e informazioni immediatamente. Chiamate, video-chiamate, messaggi, email, video, audio, ma anche conti bancari, compravendita di prodotti e partecipazioni a eventi o corsi. Non c’è limite al potere dei mezzi di comunicazione elettronica che ci rendono tutti i giorni collegati.

Negli ultimi anni la vita sociale del mondo intero è cambiata terribilmente. Quanto ci sembrano lontani quegli anni dove la tecnologia non era alla portata di tutti? Quando non avevamo smartphone e non tutti possedevamo internet a casa? 

Sembra così strano pensare a come passavamo le nostre giornate prima della tecnologia, eppure sono passati soltanto pochi anni. Questi ultimi 20 anni hanno completamente rivoluzionato il nostro modo di vivere e le relazioni sociali. 

Che tipo di società abbiamo ora?

Photo by camilo jimenez on Unsplash

Se ci fermiamo un attimo, e pensiamo ai risultati che questa connessione globale ha determinato i rapporti, non possiamo sorvolare sui danni evidenti che la caratterizzano: 

Le differenze sociali
La tecnologia è costosa e permettersi continuamente gli ultimi modelli sta creando un divario sociale non indifferente.

Meno legami sociali
Le vecchie generazioni hanno creato legami forti e duraturi investendo tempo insieme. Oggi sono sempre più frequenti i legami solo attraverso uno schermo. Il contatto personale si sta svalutando.

Siamo più pigri
Avere la risposta sempre pronta grazie a Google ci ha reso pigri e facilmente suscettibili allo stress. 

Mancanza della privacy
I social network ci hanno privato di gran parte della nostra privacy. Purtroppo, spesso, siamo noi a fornire più informazioni di quanto non immaginiamo a decine di aziende. Ormai ogni sito web traccia tutti i nostri movimenti online. 

Aumento del bullismo
Con la tecnología gli episodi di bullismo sono aumentati vertiginosamente, non di rado capita che delle vite vengano rovinate da video o foto, dove una volta messi in rete è quasi impossibile eliminarli. Gli abusi e i soprusi su internet sono un problema molto serio soprattutto tra i giovani. 

Distinguere il vero dal falso

Umberto Eco ha giustamente fatto notare che “I social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli”.

Uno dei problemi evidenti della rete è diventato che una massa incontrollata di persone, ogni giorno, posta ed esprime idee e opinioni sbagliate, ricevendo informazioni non veritiere, da fonti ingannatrici.  

La totale mancanza di controllo delle informazioni rende il mondo un posto confuso, con il risultato che siamo arrivati al punto in cui non siamo più sicuri di nulla.  

Non riusciamo a distinguere la verità dalle menzogne, su ogni singola notizia abbiamo dubbi e scetticismi. 

Ma non solo, quando siamo online, è diventata una normalità avere a che fare con persone aggressive e maleducate, che sfogano la loro rabbia e frustrazione attraverso canali di comunicazione digitali. Facebook ad esempio, sembra una gabbia di scimmie impazzite pronte a insultare e bullizzare ogni qualvolta se ne abbia occasione. Che poi, forse, è l’esatto riflesso di una società stanca e frustata, sull’orlo di un esaurimento nervoso.

Alla ricerca della gloria

Chi non ha mai sognato di diventare famoso almeno una volta nella vita? I social hanno permesso a decine di persone di farsi conoscere e di scoprire talenti nascosti. E questo è un bene!

Ma purtroppo, questa corsa alla popolarità, ha anche invaso il mondo online d’inutili scene, che si ripetono in continuazione come un copia e incolla, non c’è nulla di male sia chiaro, ma sono foto e video visti e rivisti già decine di volte. Oppure prove di stupidità al limite del sensato, dove alcuni perdono persino la vita in cerca di un po’ di gloria. Qualcuno la chiama selezione naturale, in ogni caso è triste perdere la vita per un breve periodo di fama.  

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La vera vita è offline

Zygmunt Bauman nel suo libro “Amore Liquido” (che consiglio)  parla delle relazioni sociali moderne: 
“I legami sono stati sostituiti dalle “connessioni”. Mentre i legami richiedono impegno, ‘connettere’ e ‘disconnettere’ è un gioco da bambini. Su Facebook si possono avere centinaia di amici muovendo un dito. Farsi degli amici offline è più complicato. Ciò che si guadagna in quantità si perde in qualità. Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in sicurezza”. 

È sbagliato pensare che un “ti voglio bene” inviato sul gruppo WhatsApp della famiglia basti a sistemare tutto, che un “like” a una ragazza basti a far capire le proprie intenzioni, o che bloccare qualcuno sui social lo elimini dalla Terra.

Non dobbiamo dimenticare che un rapporto online non ha lo stesso calore di uno sguardo, e non lascia la stessa sensazione di un incontro in persona. 

Photo by Priscilla Du Preez on Unsplash

Per quanto possa essere facile interagire tramite il nostro telefono, ed essere sempre in contatto con decine di persone, nulla potrà mai essere rimpiazzato dalla presenza fisica di qualcuno. Le sensazioni e le emozioni che si provano quando ci si incontra, dicendosi le cose in faccia, guardandosi negli occhi e mettendo a nudo se stessi con le proprie espressioni facciali, la propria voce e il proprio corpo, sono valori importanti che non possono essere rimpiazzati da schermi.

L’amicizia, l’amore e tutte le relazioni sono un impegno, hanno bisogno di responsabilità, di essere sempre coltivate.

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